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Cantiere

Una recente ricerca del Servizio studi dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) evidenzia come dei 58,1 miliardi di euro della programmazione dei fondi strutturali Ue 2014-2020, oltre 15 miliardi di euro siano potenzialmente destinati all’edilizia, interessando direttamente il settore.

Si tratta di una grande opportunità, come dimostra ciò che è accaduto nel 2015, quando i fondi comunitari hanno contribuito a incrementare i bandi di gara con lo scopo di accelerare la spesa dei fondi della programmazione 2007-2013.

Dei 15,8 miliardi di euro che nei prossimi anni interesseranno direttamente il settore edilizio. 11,8 miliardi saranno costituiti da programmi regionali, mentre gli altri 3 miliardi da programmi nazionali.

Una cifra, quella potenzialmente a disposizione, che nel corso di un convegno tenutosi presso la sede dell’Ance negli scorsi giorni, il presidente dell’associazione dei costruttori Claudio De Albertis non ha esitato a definire “incredibile e pazzesca.”

L’Ance sottolinea come sia assolutamente necessario non ripetere però gli errori del passato, che hanno portato con i precedenti programmi il verificarsi di uno spreco di risorse, derivanti dalla burocrazia di governo e regioni, con il risultato di lasciare inutilizzati miliardi di euro che si sarebbero invece potuti spendere.

Basti pensare che alla fine del 2014, l’Italia era stata in grado di utilizzare appena il 60% dei fondi messi a disposizione dall’Ue.

Secondo l’Ance, per risolvere questo problema occorre cambiare totalmente l’approccio, invertendo il meccanismo di individuazione dei progetti finanziabili con i fondi Ue.

“Fino a oggi l’approccio è stato quello di partire dai fondi disponibili, attendendo passivamente i bandi, per pensare poi ai progetti” ha sottolineato il presidente dell’Ance De Albertis.

“Occorre invece invertire il metodo” ha poi spiegato “Bisogna cioè partire dai progetti che corrispondono ai bisogni dei territori e non limitarsi unicamente a chiedere il mero inserimento di interventi, spesso superati o sovradimensionati, nell’elenco delle opere da finanziare.”

Secondo i costruttori è dunque fondamentale individuare prima gli obiettivi concreti e solo sulla base di questa analisi iniziale, coinvolgere poi le imprese.

L’Ance fa quindi notare che dei circa 8 miliardi di euro assegnati fino a oggi attraverso il Fondo sviluppo e coesione, circa 5 miliardi sono stati affidati direttamente per la via legislativa senza alcuna verifica di coerenza programmatica.

“Il fondo è stato in parte utilizzato per far fronte a esigenze di finanza pubblica” spiega Rudy Girardi vicepresidente Ance con la delega al centro studi, che lancia poi l’allarme: “Il rischio di commettere gli stessi errori del passato è molto alto.”

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