Il commercio elettronico sta modificando radicalmente il mercato del retail, e i casi eclatanti di sinergia tra l’online e l’offline che stanno mettendo in atto soggetti ormai globali nati in Rete, come la società statunitense Amazon o quella cinese Alibaba, non sono che la punta dell’iceberg.
“Alibaba ritiene che il New Retail sarà un’integrazione armoniosa di online e offline”, ha dichiarato tempo fa in un’intervista Daniel Zhang, CEO di Alibaba Group, in occasione dell’annuncio del progetto di apertura del primo mall fisico della società, un complesso su cinque piani edificato accanto al quartier generale di Alibaba, nella città di Hanghzou, nell’est della Cina.
Dal canto suo Amazon sta procedendo ad acquisizioni mirate, come quella della catena americana di alimentari Whole Foods e sperimentando nuove forme altamente innovative di punti vendita, tra cui ‘Amazon Go’, tipologia di supermercato in cui è possibile acquistare i prodotti senza passare da una cassa o utilizzare lettori elettronici.
La ‘magia’ viene messa in atto grazie ad ambienti fisici ultra tecnologici e dotati di sofisticate telecamere e software in grado di dialogare con smartphone e tablet dei clienti, seguendo a distanza l’intero processo di acquisto, dalla messa del prodotto nel carrello fino al pagamento automatico attraverso un’applicazione mobile.
Amazon ha da poco introdotto anche il concetto di ‘prezzo dinamico’. L’azienda di Jeff Bezos e il marchio di abbigliamento Calvin Klein hanno siglato un accordo per l’apertura e gestione a New York e Los Angeles di due punti vendita ‘pop-up’ in cui i clienti, scansionando con i loro dispositivi il codice a barre del prodotto esposto, hanno avuto la possibilità di ricevere il costo migliore a cui la merce ha potuto essere acquistata in quel momento, grazie a un algoritmo basato sulle offerte presenti in Rete sul sito amazon.com.
Il fatto che il negozio fisico sia non solo un affiancamento, ma un plus nel mercato sempre più digitale del retail, è un’argomentazione che gli esperti del settore non mancano di mettere puntualmente in evidenza.
Nel corso delle ultime edizioni del MAPIC Cannes, evento annuale di punta del mercato immobiliare internazionale, il tema dell’integrazione tra tecnologia ed esperienza d’acquisto offline è stato centrale.
”Attualmente, il punto fisico di vendita rimane l’elemento essenziale che concretizza l’esperienza del cliente”, ha sottolineato Nathalie Depetro, direttrice del MAPIC, “e per questo motivo i professionisti del commercio elettronico sono sempre più interessati a immobili fisici.”
Anche in Italia, l’evoluzione del Retail e le nuove tendenze dei centri commerciali sono argomenti centrali.
Un soggetto italiano nato in Rete come l’azienda di calzature maschili Velasca, sta aprendo differenti punti di vendita fisici, uno dei quali a Milano, all’Arco della Pace.
“Siamo molto soddisfatti di questa scelta”, ha dichiarato Jacopo Sebastio, fondatore e CEO di Velasca, intervenendo alla tavola rotonda tenutasi nel corso del convegno Confimprese per la presentazione del quinto rapporto sui centri commerciali.
“La posizione a Milano è ottima” ha aggiunto Sebastio, “anche sotto il profilo del canone di locazione, e aggiunge un motivo in più di appeal verso il cliente.”
Se gli operatori italiani del retail discutono attivamente degli scenari futuri, sono però costretti allo stesso tempo a fare i conti con i rallentamenti burocratici.
“Aprire un punto vendita oggi in Italia è ancora difficile”, sottolinea Mario Resca, Presidente Confimprese. “Le norme sono diverse da una regione all’altra e rendono incerti i tempi e i costi delle aperture.”
“Chiediamo decisioni coraggiose da parte delle Istituzioni”, continua Resca, “che siano interesse del Paese e non del breve periodo perché le elezioni sono imminenti. Abbiamo già ottenuto la liberalizzazione degli orari di apertura e la legge sul franchising.”
Per quanto riguarda l’omnicanalità e il commercio elettronico, Resca evidenzia come la sfida sia continua e che chi determina il cambiamento siano innanzi tutto i clienti, che hanno a disposizione sempre più strumenti per confrontare i prezzi e informarsi sui prodotti.
“Le aziende che hanno messo al centro il cliente sono le più proattive e sono sia sul mercato del punto vendita fisico che sull’online”, spiega ancora Resca. “Il mondo sta cambiando rapidamente e il concetto è molto semplice: chi non è in grado di cambiare sparirà. In Italia abbiamo visto con dispiacere la chiusura di molti punti vendita, ma abbiamo visto come altri li stiano rimpiazzando. Non si vende più unicamente un prodotto, ma un’esperienza, un’emozione. Chi non capisce questo o ha già chiuso o sta per chiudere.”
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