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Buone notizie dal settore retail. Il mercato, nel periodo settembre-dicembre 2017 dà forti segnali di ripresa e anche le prospettive sono di crescita, per un giro d’affari che dovrebbe chiudere l’anno con 150 miliardi di euro di ricavi.

Lo scenario proviene dal Retail Summit 2017 organizzato a Stresa da Confimprese insieme alla società mondiale di consulenza Ernst & Young e al Gruppo editoriale Food, nel corso di cui sono stati evidenziati i più recenti risultati dell’Osservatorio Confimprese.

Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio, nell’ultimo quadrimestre di quest’anno le nuove aperture dei retailer italiani sono oltre 500, il che significa una ricaduta occupazionale di più di 4mila nuovi posti di lavoro.

La prospettiva è positiva anche per il prossimo anno: l’Osservatorio Confimprese prevede infatti per il 2018 circa 2mila nuove aperture di negozi, con 20mila nuovi posti di lavoro.

“Le nostre catene, i nostri marchi e il nostro sistema di franchising si sono rafforzati” ha dichiarato Mario Resca, Presidente di Confimprese “Nel 2017 le aperture all’estero dovrebbero toccare i 230 negozi: 100 dei quali solo da settembre a dicembre. Una crescita del 20% annuo, con moda e food come categorie trainanti con uguale numero di aperture: 130 punti vendita.”

Confimprese evidenzia poi come il buon andamento del settore si affianca alla risalita del Pil, seppure ancora lontano dalla media europea (1,5% contro 2,4%), all’aumento dell’occupazione in un quadro internazionale caratterizzato dalla crescita dell’economia statunitense e dell’area euro e all’incremento dell’indice della produzione industriale.

“Prevediamo una crescita del giro d’affari a fine anno del 3,2% a parità di perimetro” ha dichiarato ancora Resca,“e del 5,2% considerando le nuove aperture. Nel primo caso i ricavi dovrebbero raggiungere i 148,5 miliardi, mentre con l’aumento delle reti di vendita si potrebbe arrivare a 150 miliardi. Chiediamo al Governo misure efficaci sulla decontribuzione degli oneri sociali e sul costo del lavoro, che porterebbero all’aumento dei consumi e a una ripresa del clima di fiducia delle famiglie italiane.”

“Il retail italiano sta crescendo”, ha ribadito Donato Iacovone, Amministratore delegato di EY in Italia e managing partner dell’area mediterranea. “Il mercato presenta scenari incoraggianti, trainato dal settore del food e del fashion. Il valore del food & beverage sul totale mercato è del 16%, con l’Italia che cresce dell’1,5% e l’export di oltre il 5%. La crescita del settore del lusso nei prossimi due anni si aggira su un potenziale +13% anche e soprattutto grazie al made in Italy, traino dell’espansione dei retailer italiani all’estero, realizzata seguendo il modello del franchising.”

Confimprese, nel comunicato in cui presenta i dati dell’Osservatorio evidenza dunque “un’oggettiva capacità di tenuta del settore retail anche nell’ultima parte dell’anno” e aggiunge che tra le sfide imminenti che il retail deve affrontare c’è l’online.

Anche se ormai l’importanza del digitale non viene negata, otto retailer su dieci non considerano Internet come una strategia per aumentare le vendite.

Secondo lo studio Retail Intelligence 2017 di EY, l’online, pur essendo in costante crescita ha però costi doppi rispetto al canale fisico e c’è difficolta a generare ricavi per i retailer italiani che investono sulla Rete.

“L’online deve essere considerato come un’estensione digitale della vetrina alla stregua di un flagship store” sottolinea EY Il 90% degli acquisti viene ancora effettuato nei punti vendita tradizionali. Il 60% dei consumatori dichiara di controllare online i prodotti d’interesse prima di recarsi nel punto vendita (83% negli Usa e 90% in Uk). Il digitale deve consentire di trasformare visite digitali, in visite fisiche che in Italia segnano un -4.7%, con picchi del -6.2% nei centri commerciali.”

L’analisi dello scenario del mercato retail e della sua evoluzione e innovazione, unita a una corretta stima del potenziale economico e a una profonda conoscenza del mercato immobiliare commerciale, sono gli strumenti grazie a cui Gruppo Four Sviluppo è in grado di intercettare le caratteristiche e le dinamiche del mercato.

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