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C’è un particolare settore dell’immobiliare retail che non soffre la crisi: quello delle high street, dove gli investimenti non si fermano e anzi, sono in continua crescita.

Nel 2016 il volume di investimento negli spazi delle strade di maggior prestigio del Bel paese ha superato gli 860 milioni di euro.

Il record italiano di valore per l’affitto di immobili commerciali nelle high street a dicembre 2016 si è registrato a Milano, dove in via Monte Napoleone si è arrivati a spendere fino a 12.500 euro all’anno al metro quadro.

Un valore che porta la prestigiosa via del capoluogo lombardo a essere la sesta zona di affitto commerciale più cara al mondo.

Cifre non molto distanti da quella di via Monte Napoleone, si registrano nelle zone più ambite di città come Roma, Venezia e Firenze.

La miglior performance delle high street nei centri minori è invece quelle di Verona, dove in via Mazzini si arriva a pagare fino a 2.400 euro di affitto al metro quadro.

Un po’ meno si paga in via Indipendenza a Bologna con un tetto di 2.200 euro al metro quadro. In via Roma a Torino si scende a 1.800 euro al metro quadro e in via Filangeri / via dei Mille a Napoli a 1.700 euro al metro quadro.

Secondo una ricerca condotta da CBRE italia, società specializzata nella consulenza immobiliare, che ha analizzato le intenzioni degli investitori del mercato per il 2017, sarà proprio il settore high street ad avere la maggior percentuale in termini previsionali di obiettivo nell’anno in corso.

Il settore high street ha avuto infatti per il 2017 il 18% di preferenze degli interpellati, seguito da quello degli uffici con il 16% e da quello dei centri commerciali con il 14%, che rimangono stabili nelle preferenze degli investitori.

Le città che vedono una crescita di interesse degli investitori sono Firenze, Venezia e in special modo Bologna.

CBRE

I dati sulla tipologia di investimento immobiliare per il 2017, riflettono le previsioni di obiettivo: è in aumento la quota di chi pone l’accento su core e core plus con una percentuale del 54% in crescita rispetto al 43% del 2016.

Diminuisce allo stesso tempo la quota di chi dichiara che preferirà investimenti non core – opportunistici / value added e distressed – che dal 57% dello scorso anno scende al 46%.

“Sono tornati gli investitori core e la maggiore incertezza guida verso strategie più avverse al rischio” spiega Alessandro Mazzanti, amministratore delegato di CBRE Italia.

“Il rischio è maggiore rispetto al 2016 solo per il 27% degli intervistati contro il 41% dello scorso anno” spiega ancora Mazzanti “mentre la quota di chi indica che manterrà lo stesso rischio è pressoché stabile.”

CBRE

In uno scenario complesso, ma ricco di opportunità, come quello che si delinea nei mesi a venire, per chi intende operare nel mercato immobiliare commerciale è importante avere  al proprio fianco una società come Gruppo Four Sviluppo, che del mercato conosce a fondo dinamiche e tendenze.

Gruppo Four Sviluppo è dunque un soggetto in grado di affiancare gli operatori immobiliari e sostenerli in tutte le fasi delle loro operazioni.

Gruppo Four Sviluppo nasce con lo scopo di associare professionisti del settore immobiliare, ognuno con specifica specializzazione, per offrire servizi ad alto valore aggiunto.

Dallo studio della fattibilità allo studio del bacino d’utenza, dalle pratiche amministrative alla progettazione, dallo studio della viabilità alla commercializzazione, Gruppo Four Sviluppo affianca e sostiene il cliente durante tutte le fasi necessarie al buon esito dell’operazione immobiliare.

Le competenze di Gruppo Four Sviluppo si rivolgono principalmente ai proprietari di aree ed immobili che necessitano di riqualificazione, alle aziende della GDO, agli investitori istituzionali e agli investitori privati, offrendo una consulenza a 360°.

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