E’ l’Europa ad avere il maggior numero di aziende retail presenti nell’edizione 2021 della classifica Global Powers of Retailing, stilata ogni anno dalla società di consulenza internazionale Deloitte, la quale determina le posizioni sulla base dei dati finanziari dei principali operatori del settore relativi all’ultimo anno fiscale.
Il Vecchio Continente vede infatti ben 87 aziende retail nella classifica top 250, più di un terzo delle insegne nel ranking, sette in più rispetto al Nord America, con tre di esse nelle prime 10 posizioni (Schwarz, Aldi Einkauf e Tesco PLC). Le aziende europee pesano poi per il 33.4% del fatturato complessivo dell’intera classifica.
“La ricerca di crescita ha portato i retailer europei ad ampliare le attività al di fuori dei propri mercati nazionali già maturi”, spiega Enrico Cosio, Partner responsabile del settore Retail, Wholesale & Distibution di Deloitte, “distinguendosi così per intraprendenza globale e per il livello più alto di internazionalizzazione tra le aree geografiche presenti in classifica”.
La Germania risulta essere il Paese europeo più rappresentato in classifica con 18 aziende, seguita da Regno Unito (14) e Francia (12). L’Italia vede confermati nel ranking Deloitte cinque retailer, tutti con un FY2019 in crescita rispetto all’anno precedente: Conad, al 70° posto, che si attesta come la prima società tricolore nella top 250, seguita da Coop Italia (73/a), Esselunga (118/a), Eurospin (163/a). New entry è invece EssilorLuxottica, che entra a far parte per la prima volta della Top 250 dei retailer mondiali di Deloitte, piazzandosi 157/a.
Immagine: Deloitte
Secondo il report di Deloitte, i 250 retailer più importanti al mondo, nel periodo compreso tra luglio 2019 e giugno 2020 hanno generato un fatturato pari a 4.850 miliardi di dollari, segnando una crescita del 4.4% rispetto all’anno precedente.
“Anche le vendite YoY sono cresciute di 0.7 punti percentuali rispetto al FY2018”, spiega ancora Cosio, “un risultato complessivamente positivo. Spinti dalla della forte concorrenza presente nei mercati ormai saturi del nostro continente, per differenziarsi, i rivenditori hanno intensificato il focus su strategie omni-channel ed e-commerce per garantire al consumatore sempre più comodità”.
Il podio della Global Powers of Retailing 2021 è invece tutto a stelle e strisce, con tre statunitensi al vertice: Wal-Mart, da oltre 20 anni in vetta, seguita da Amazon, che mette a segno una crescita a doppia cifra (+17,7%, la maggiore tra le aziende nella Top 10), e quindi da Costco, che retrocede di una posizione.
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“I retailer che sono riusciti a crescere nel 2020 sono quelli che hanno puntato su online shopping, delivery at home o pick up instore”, sottolinea Cosio. “Le vendite online infatti sono cresciute in tutto il mondo, in particolar modo per i retailer completamente digitali come Amazon o JD.Com. I retailer fisici che hanno visto crescere le proprie revenue sono stati in particolare quelli operanti in ambito grocery, home improvement e decoration, i fornitori di servizi e prodotti per le cure a domicilio e le attività di svago, diventando specchio di consumatori che in un breve lasso di tempo hanno cambiato le proprie priorità”.
Secondo gli esperti di Deloitte, nel corso dei prossimi mesi le attività economiche si riprenderanno e la domanda dei consumatori tornerà ad aumentare, ma molte delle abitudini acquisite nel 2020 non cambieranno, anzi vedranno un processo di consolidamento, lasciando numerosi store che non hanno modificato le proprie operazioni ad affrontare una significativa perdita di business.
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